Pianta di marijuana: caratteristiche e benefici indotti dal suo utilizzo

Pianta di marijuana

La pianta di marijuana ha destato sempre un grande interesse da parte di molti, forse per la sua storia millenaria, forse anche per i benefici indotti dal suo utilizzo. Sappiamo che per molto tempo la cannabis è stata ampiamente utilizzata nel mondo grazie alla sua particolare versatilità. La storia ci insegna anche che è stata demonizzata ingiustamente, dando così il via ad un lungo periodo di proibizionismo insensato. Grazie al progresso e alla divulgazione delle informazioni giuste, la situazione fortunatamente sta cambiando.

In questo articolo ti spiegherò cosa si intende esattamente con il termine marijuana, quali sono le caratteristiche della pianta di marijuana e i benefici indotti dal suo utilizzo.

 

Cosa si intende esattamente con il termine marijuana?

In origine il termine marijuana era usato in Messico per indicare la canapa indiana, una varietà particolare destinata al consumo come sostanza stupefacente. La diffusione nel mondo di questo termine per indicare la pianta di canapa in generale è dovuta alla negativa campagna mediatica effettuata negli Stati Uniti d’America alla fine degli anni 30. In questo modo l’opinione pubblica divenne avversa nei confronti della canapa, tanto da portare alla proibizione della stessa con il “Marihuana Tax Act”, firmato il 14 giugno 1937.

In Italia il termine marijuana solitamente viene usato per indicare le infiorescenze femminili della canapa indiana già pronte per essere fumate. Per indicare la marijuana c’è anche il termine giamaicano ganja o a volte la si chiama semplicemente maria. Quando invece si sente nominare l’hashish, ci si sta riferendo ad una resina lavorata e ricavata dalle infiorescenze, la cui consistenza può variare da collosa a solida a seconda di come è stata prodotta.

 

Caratteristiche della pianta di marijuana

La pianta di marijuana è dioica, cioè possiede due generi: femminile e maschile. Per lo scopo produttivo diversi esemplari maschi vengono incrociati con femmine di differenti varietà. In questo modo, dai semi della femmina incrociata, viene generata una nuova varietà che sarà diversa dalle due piante genitrici.

Per quanto riguarda la classificazione, ad oggi la cannabis viene identificata in 3 sottospecie: sativa, indica e ruderalis. Quali sono le differenze tra di loro? In linea generale si differenziano per: dimensioni delle piante, concentrazioni di principi attivi ed effetti indotti dai derivati. 

 

I benefici indotti dall’uso di marijuana

La marijuana viene usata in medicina da migliaia di anni ed è in grado di offrire grossi benefici ai pazienti che soffrono di determinate patologie. In Spagna, Canada, Paesi Bassi e in 16 stati degli Stati Uniti è consentito l’utilizzo della cannabis a scopo medico, mentre nella maggior parte dei paesi europei ed extraeuropei ancora vi è in corso un dibattito incentrato su questo argomento.

Ovviamente bisogna precisare che i vari cannabinoidi contenuti nella marijuana (tra cui i più conosciuti sono senz’altro il CBD e il THC) offrono dei benefici notevoli per affrontare determinate patologie. Diverse tipologie di piante possono contenere rapporti diversi di THC e CBD, vediamole separatamente nel dettaglio per comprenderne le differenze in ambito medico.

 

Cannabis ad alto contenuto di CBD

La pianta di Cannabis con prevalenza di CBD, è una tipologia di cannabis che contiene livelli minimi di THC (tetraidrocannabinolo) e può invece contenere un contenuto maggiore di CBD (cannabidiolo). Il THC è il metabolita psicoattivo, mentre il CBD non lo è. Il cannabidiolo è un ottimo analgesico e possiede proprietà antidepressive, ansiolitiche, antinfiammatorie, antiossidanti e anticonvulsivanti. Per questo motivo in alcuni Paesi dove l’utilizzo della Cannabis a scopo medico è consentito, il consumo di marijuana light è particolarmente indicato in caso di:

  • insonnia: il cannabidiolo è in grado di regolare il battito cardiaco e la respirazione, aiutando così a far rilassare corpo e mente
  • artrite e altri dolori cronici: grazie al CBD è possibile far rilassare i muscoli e rallentare il processo di degenerazione delle articolazioni
  • infiammazioni: il CBD è in grado sia di svolgere la funzione di analgesico alleviando i dolori, sia la funzione antinfiammatoria, aiutando a regolare la reazione immunitaria

 

Cannabis ad alto contenuto di THC

La pianta di marijuana psicotropa è diversa rispetto alla cannabis legale e può contenere alte percentuali di THC (il metabolita psicoattivo) che possono arrivare fino al 25-30%. La marijuana psicotropa è particolarmente indicata nel trattamento terapeutico di determinate patologie che necessitano l’applicazione di forti analgesici e non solo, come ad esempio:

  • tumori: l’effetto antiemetico permette di diminuire e prevenire, nausea e vomito causati da chemioterapia e radioterapia
  • sclerosi multipla: l’effetto analgesico aiuta ad alleviare il dolore associato alla spasticità
  • anoressia: l’uso di marijuana psicotropa permette anche la stimolazione dell’appetito

Ovviamente per la marijuana ad uso terapeutico è necessaria una prescrizione medica. In Italia è possibile reperire in farmacia le varietà FM-1 e FM-2 che sono prodotte esclusivamente dallo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze.

 

Spero che questo articolo ti abbia dato tutte le informazioni necessarie su cosa si intende con il termine marijuana, quali sono le caratteristiche della pianta di marijuana e i benefici indotti dal suo utilizzo.

Mec Cannabis Wapp
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