Come riconoscere la cannabis
Sei curioso di capire come riconoscere una pianta di marijuana? Nel momento in cui avrai compreso quali sono le caratteristiche principali della cannabis, sarà molto semplice distinguerla dalle altre piante. Un aspetto fondamentale a cui dovrai prestare particolare attenzione sarà anche il sesso della pianta di marijuana. Riconoscere se hai a che fare con piante di sesso maschile, femminile o addirittura ermafrodita, è cruciale per ottenere un lavoro di coltivazione ottimale.
In questo articolo ti spiegherò com’è fatta la pianta di marijuana, come riconoscere le piante di cannabis maschio, femmina ed ermafrodita e perché è di fondamentale importanza.
Com’è fatta la pianta di marijuana?
Ad oggi esistono numerose varietà di marijuana, ma per capire com’è fatta questa pianta bisogna partire dal presupposto che, tutte le varietà possono essere classificate in tre grandi gruppi: Sativa, Indica e Ruderalis.
- Cannabis Sativa: caratterizzata da una grande statura, rami lunghi con ampie distanze internodali, un sistema di radici molto disteso e presenta delle foglie grandi, sottili e con 9 dita
- Cannabis Indica: presenta una statura ridotta, compatta e massiccia, con degli steli robusti, un sistema di radici condensato e delle foglie larghe con 7 dita
- Cannabis Ruderalis: appare come inselvatichita ed è caratterizzata dalla forma conica, una dimensione ridotta, con meno rami rispetto alla Sativa e alla Indica, mentre le foglie sono piccole e con 5 dita
Per quanto riguarda l’aspetto botanico, la cannabis può essere sia dioica, cioè presenta esemplari maschili e femminili, che monoica. A volte, però, si possono trovare degli esemplari ermafroditi, quindi con organi sia femminili che maschili.
Distinguere se una pianta di marijuana è maschio, femmina o ermafrodita
Per riconoscere e distinguere se una pianta di marijuana è maschio, femmina o ermafrodita, devi aspettare che le piante si sviluppino. Durante la fase vegetativa, tutte le piante di marijuana appaiono identiche, tuttavia poco prima della fioritura, le piante iniziano a rivelare il proprio sesso e i segni più evidenti appaiono dopo la sesta settimana di vita. Nel caso delle piante di sesso femminile si tratta dei pistilli, nel caso delle piante di sesso maschile, invece, si tratta delle sacche di polline. Ovviamente, nel caso di esemplari ermafroditi saranno presenti sia i pistilli che le sacche di polline, anche se esiste un particolare esemplare detto ermafrodita “banana”, ma ne parleremo più avanti.
Cannabis femmina
La pianta di cannabis femmina presenta dei pre-fiori che emergono dai nodi. Per individuarli, ti basta sapere che sono caratterizzati da calici a forma di goccia, con dei filamenti molto sottili che fuoriescono dalla punta, cioè i pistilli, gli organi sessuali dei fiori di cannabis femmina. I pistilli hanno il compito di catturare il polline per la fecondazione. Nell’arco di qualche settimana, questi pre-fiori diventano delle cime dense e compatte, iniziando a produrre una resina ricca di terpeni e cannabinoidi. Tenendo gli esemplari maschi lontani dalla cannabis femmina, si impedisce l’impollinazione e i fiori potranno continuare a sviluppare la resina fino al termine del loro ciclo vitale. Questo è un aspetto fondamentale se, mettiamo il caso, si ha intenzione di lavorare e produrre dell’olio di CBD.
Cannabis maschio
La pianta di cannabis maschio, diversamente dalla femmina, presenta dei pre-fiori che sembrano delle “palline” e sono, sostanzialmente, delle sacche di polline. In fase di fioritura avanzata, le sacche polliniche cominceranno a formare dei grappoli sempre più grandi, rendendosi facilmente visibili e riconoscibili. Dopo il loro completo sviluppo, nel giro di 2-3 settimane disperdono il contenuto e riescono ad impollinare le femmine. Una pianta di marijuana di sesso femminile che viene impollinata, interrompe lo sviluppo dei fiori e inizia la produzione dei semi, quindi, per non correre il rischio di compromettere la coltivazione, spesso i coltivatori estirpano gli esemplari maschili per tempo.
Cannabis ermafrodita
Come detto precedentemente, la pianta di cannabis ermafrodita, presenta sia i fiori che le sacche polliniche. In pratica l’esemplare ermafrodita non necessita di una pianta maschio per essere fecondato, dando così vita ad un autofecondazione e alla comparsa futura dei semi.
Esistono anche degli esemplari molto particolari, chiamati ermafroditi banana per via delle loro caratteristiche fisiche. In questo caso le piante, invece di avere i due organi produttivi separati, presentano degli stami esposti all’interno dei fiori. Questi diffondono il polline direttamente sulle cime, garantendo l’autofecondazione. La forma e il colore degli stami sono molto simili alla banana, motivo per cui questi particolari esemplari sono stati battezzati in questo modo.
Spero che questo articolo ti abbia dato tutte le informazioni necessarie su com’è fatta la pianta di marijuana, come riconoscere le piante di cannabis maschio, femmina ed ermafrodita e perché è di fondamentale importanza.